Dott.ssa Laura De Martino
Scriviamo di coronavirus…
Quanto è stato già detto e scritto in questi giorni su questo argomento?
Siamo stati praticamente bombardati di notizie, statistiche, fake news, allarmismi e tentativi di rassicurazione.
Mi piace riprendere l’intervento di Galimberti sull’utilità della paura e sulla differenza con l’angoscia.
La paura è una risposta ad un pericolo e ci aiuta a mettere in atto la fuga o l’attacco.
È qualcosa di molto utile che ha favorito la prosecuzione della specie.
In questi giorni stiamo sperimentando angoscia più che paura in quanto non abbiamo un oggetto specifico (Che cos’è effettivamente il coronavirus? Come si contagia? Quali sintomi?).
Proprio per questo non sappiamo come rispondere e mettiamo in atto comportamenti inadeguati e spesso inutili (svuotare i supermercati).
Quello che è accaduto in questi giorni è quindi un po’ l’effetto di questa angoscia e dell’indeterminatezza di questo oggetto chiamato coronavirus.
“Indeterminatezza”, “incertezza”, “sensazione di non avere il controllo”, “angoscia di morte” sono tra le sensazioni entrate prepotentemente nella nostra vita.
Ma cos’è REALMENTE cambiato?
Forse è solo crollata un’illusione di avere il controllo sulla propria vita, di essere immortali, invulnerabili.
Il coronavirus ha rotto l’ordine delle giornate degli italiani e non solo, li ha fatti impattare con l’imprevedibilità e con la precarietà.
Ma la precarietà non è forse una condizione dell’esistenza? E allora cogliamo quest’occasione per entrare in contatto con la delicatezza della vita, smettiamo di vivere da immortali e rilanciamo il valore della vita.
La vita che va protetta, va rispettata.
Prendiamoci cura di noi, con uno stile di vita sano, una buona alimentazione ed un’attenzione costante al nostro benessere fisico, emotivo e relazionale.
Il coronavirus può dunque tramutarsi in un’occasione per valorizzare la nostra vita e per assumerci il potere di scegliere.
È diventato evidente in questo periodo quanto siamo passivi rispetto ai flussi di informazione e ai social.
Be’ è il momento di non essere più fruitori passivi, ma diventare attivi nello scegliere chi ascoltare, chi e che cosa leggere, come usare i social ed, infine, (ma cosa più importante), che emozione provare.
Voglio farmi prendere dall’angoscia o voglio mettere in conto la paura, ma usarla in modo utile per avere comportamenti responsabili e rispettosi della vita e del mio benessere?
A voi la scelta…
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